Canzone per Francesca
Quando non ci saremo più
Mi devo ricordare di venirti a cercare
Al di la del presente temporale
Di una nuvola che scende e sale
Di una nebbia ancestrale
Quando non ci saremo più
Mi devo ricordare di riparare il mio cuore
Perché insieme dovremo ricominciare
Al di la dello spazio temporale
Di questa fisica superficiale
Dietro un roseto di spine
Troveremo il tempo per fare l’amore
Sapremo vivere di passione
Attendendo i boccioli che si schiudano al sole
Che ci aprano il cuore
Quando non ci saremo più
Mi devo ricordare di seguirti nel vento,
Tra le stelle che cadono lente,
Oltre il confine di questo momento,
Nel respiro di un eterno frammento.
Quando non ci saremo più
Mi devo ricordare di seguire il tuo canto,
Un’eco profondo che torna ogni tanto,
Tra l’inizio e la fine di un sogno
Nel mistero di un eterno bisogno
Dietro un roseto di spine
Troveremo il tempo per fare l’amore
Sapremo vivere di passione
Attendendo i boccioli che si schiudano al sole
Dietro il suo profumo che chiama
E svanisce
Trovare un senso che non ci tradisce
Oltre le stelle, il buio e la luce
Questo amore è eterno e là ci conduce
Quando non ci saremo più
Mi devo ricordare di venirti a cercare
Testo e Musica - Leandro Pallozzi

Canzone del senso e del nulla
Stringimi forte volando in alto
Ti tengo al petto mentre crolliamo
Mi faccio ombrello mentre il cielo piange
Soffiami il fresco quando il caldo esplode
​
Ti parlo al cuore quando il mondo tace
Sei un principio in mezzo a questa fine
Sei quel valore che da senso al nulla
Dipingo il quadro in cui ci siamo dentro
​
Mentre ti guardo, quel vuoto si riempie
Mentre mi parli il silenzio si arrende
Mentre mi abbracci il sole risplende
La notte rimane a osservarlo per sempre
​
Solleticami se mi arrendo
Ti faccio rider per non farti stendere
Ti sollevo e il sonno tuo si diverte
​
Ti salvo il passo quando inciampi e tremi
Dammi il respiro di giorni più scemi
Fammi un sentiero tra mura cadenti
sono il tuo faro e tu sei nei miei canti
​
Mentre ti sfioro, il buio si perde
Mentre mi salvi, il mondo ci crede
Mentre ti amo, l'alba si distende
L'eterno ci sfiora e il tempo riprende
L'eterno ci guarda e il nulla si spegne
​
Stringimi forte volando in alto
ti tengo al petto mentre crolliamo
Sei del valore che dà senso al nulla
Testo e Musica - Leandro Pallozzi

Canzone dell'assenza
Senza di te la casa è un guscio vuoto
un eco di passi, il tuo odore insistente
che non se ne va
Senza di te le ore si trascinano
lente come lumache, scandiscono un tempo
che non passa mai
​
Lontano da te mi perdo in quegli occhi
di una nostra foto, dove il tuo sorriso
è un raggio di sole
Lontano da te il silenzio è padrone
un re solitario, potente mi urla
che tu non ci sei
​
Quattro mura, un letto, un tavolo
sono perso come un naufrago
cerco invano la tua isola
solo li c'è la mia favola
Torna presto dal tuo viaggio
che impazzisco in mare aperto
dove potrei anche
non tornare su
​
Senza di te il caffè è amaro in bocca
un sorso di niente, un vuoto che colma
ogni voglia di fare
Lontano da te il cuore è un libro chiuso
con le pagine vuote, che noi scriveremo
quando tornerai
​
Quattro mura e un cuore infranto
se non risuona più il tuo canto
vengo a cercarlo sulla tua isola
perchè là c'è la mia casa
Torna presto dal tuo viaggio
che mi perdo nel miraggio
dove potrei anche
non salire su
​
Torna presto da me amore mio
solo pochi giorni sembrano infiniti
lontani da te
Torna presto da me che ridipingeremo
queste pareti infelici, fredde e grigie
che ritroverai
​
Testo e Musica - Leandro Pallozzi

Canzone per Anna
Teneva il mondo stretto tra le mani
nessun anello, nessun domani
Ha fatto casa sua con dei rifiuti
e ha camminato sola senza aiuti
​
Baciava i sogni segreti di suo figlio
e per strada perdeva un marito coniglio
e quando il vento dalle finestre entrava piano
chiudeva il mondo con il palmo della mano
​
Nessuno sa
se avesse sogni nel cuore
Nessuno sa
se avesse aspettative
se fosse stanca oppure smarrita
io so soltanto
che mi ha donato la vita
​
Pedalava con fatica di mattina
verso una fabbrica ogni giorno più lontana
e quando il suono della sirena urlava forte
chiudeva i denti ed ingoiava la sua sorte
​
Nessuno sa
se ha mai cercato fortuna
Nessuno sa
se piangeva di sera
se fosse triste o soltanto confusa
io so soltanto
che mi ha donato la vita
​
E nei silenzi che lascia nella stanza
io ci ho trovato il coraggio e la speranza
Ha degli occhi che non chiedono niente
Ma in quello sguardo c'è il tutto
c'è il sempre
​
Nessuno sa
se avesse chiesto una mano
Nessuno sa
se avesse amato invano
se fosse luce o soltanto ferita
io so soltanto
che mi ha donato la vita
Testo e Musica - Leandro Pallozzi

Canzone alla Regina del Mercato
Cara signora del denaro, mia dolce adorata,
sempre pronta a vendermi una vita colorata,
mi hai detto che la gioia qui si compra un po’ al chilo,
ma da quando io ti seguo mi sento così solo.
Sei il mio amore impossibile, la mia favola amara,
mi tieni stretto al petto e non respiro più, cara,
mi porti in alto, dove si vede tutto il mondo,
poi mi lasci cadere giù sempre più in fondo.
Poi mi lasci cadere giù sempre più in fondo.
Cara dama del consumo, non sono libero di scegliere,
perché quando compro te non posso mai discutere.
Mi seduci col lusso, col potere, con la moda,
ma il prezzo è la mia anima, che si svende e poi si svuota.
Sei il mio sogno instabile, la mia dolce agonia,
mi avvolgi come un fuoco e mi bruci via,
mi sollevi in cielo, dove il sole sa di vita,
poi mi spingi in una notte infinita.
Poi mi spingi in una notte infinita.
Eppure non riesco a dirti addio,
sei un amore stanco, un’eterna bugia.
Eppure resto qui, prigioniero di un miraggio,
come un cuore afflitto
che batte senza coraggio,
che batte senza coraggio.
Cara regina del mercato, mi lasci disarmato,
stringo ancora la tua mano, ma il mio cuore è liberato.
Non è un bacio né un abbraccio quello che mi hai dato,
ma un contratto senza fine, dove il prezzo è già segnato.
Sei il mio amore impossibile, la mia favola spenta,
mi avvolgi in un sogno, ma mi lasci in tormenta,
mi porti in alto, dove il cielo si fa vero,
poi mi lanci in un abisso senza impero.
Poi mi lanci in un abisso senza impero.
E cosa resta adesso, forse un vuoto acceso,
un’eco di promesse, un silenzio sospeso?
Nel mercato si vede soltanto fumo,
mi perdo in un deserto
e non vedo più nessuno.
E non vedo più nessuno.
Cara sovrana del vuoto, regina dei castelli,
hai costruito un impero di specchi e di gioielli.
Ma ora spezzo le catene, il tuo regno è caduto,
nel vento resti il canto di chi si è liberato.
Nel vento resti il canto di chi si è liberato.
Nel vento resti il canto di chi… si è liberato.
Testo e Musica - Leandro Pallozzi









